10 tipi di leadership: sei il giusto tipo di leader?

Sei il “giusto” tipo di leader?

La risposta a questa domanda potrebbe sorprenderti. 

No, non lo sei.

Indovina un po’? Non esiste un giusto tipo di leader. Ognuno può adottare più tipi di leadership.

I diversi tipi di leadership possono comparire in momenti diversi o contemporaneamente in una sola volta. Le domande migliori da porsi sono:

  • Di che tipo di leader hanno bisogno le persone?
  • Che tipo di leader vuoi essere?
  • Che tipo di leadership richiede la situazione?

Situazioni diverse richiedono tipi di leadership diversi. Un buon leader può passare da un tipo di leadership all’altro se necessario. E in genere, ogni leader è chiamato a farlo perché ogni azienda richiede un approccio diverso.

Quali sono i migliori tipi di leadership? Eccone 10 per poter scegliere il tipo di leader che vuoi essere.

I 10 migliori tipi di leadership

“La leadership non è una posizione o un titolo, è azione ed esempio” — Sconosciuto

Essere un leader non vuol dire solamente essere a capo di un’azienda o di una squadra. Si può essere leader in contesti più limitati quali:

  • La gestione di un progetto
  • La gestione di una riunione
  • La presentazione di un’idea

Qualunque sia la situazione di leadership in cui ti trovi, sii cosciente di come desideri gestirla e del tipo di gestione di cui le persone hanno bisogno.

I 10 tipi di leadership più comuni sono:

  1. Autocratica
  2. Democratica
  3. Laissez-faire o delegativa
  4. Da coach
  5. Trasformazionale
  6. Carismatica
  7. Burocratica
  8. Visionaria
  9. Battistrada
  10. Servitore

1. Leader autocratico

“A modo mio o arrivederci.”

La leadership autocratica (a volte chiamata autoritaria) è uno stile di leadership aggressivo e basato sul controllo. Il suo carattere volitivo lascia spazio solo per una persona al comando.

Questo porta spesso a uno stile di leadership più transazionale. Il leader transazionale si preoccupa solo di raggiungere un obiettivo e poco altro.

Una persona con uno stile di leadership autocratico si aspetta prontezza e perfezione dalle persone che la circondano.

Ecco le cose che non fanno parte di un ambiente autocratico:

  • Creatività
  • Molteplici pareri
  • Facili modifiche alla routine
  • Spazio per i feedback

Uno stile di leadership autocratico non è pensato per essere flessibile. Crea un ambiente rigoroso e obbediente, motivo per cui funziona bene in situazioni che richiedono un forte controllo. Gli ambiti in cui si applica sono:

  • Produzione
  • Esercito
  • Operazioni in cui l’efficienza (come definita da un numero chiave) è cruciale

La capacità di prendere scelte decisive e cruciali è la caratteristica principale di un leader autocratico. I leader autocratici non sono sempre benvoluti, ma molte volte sono quello di cui un’azienda ha bisogno.

Una mano forte nel mondo degli affari può trasformare un’idea in un’azienda solida e fiorente. Hai mai sentito parlare di Helen Gurley Brown? Forse no, ma probabilmente avrai sentito parlare della rivista Cosmopolitan.

Helen Gurley Brown , ex caporedattrice di Cosmopolitan, fece carriera grazie alla sua capacità di portare a termine le cose con poco margine d’errore. Questo stile autocratico le permise di ottenere profitti per più di 3 decenni nell’ambito dell’editoria.

Alcuni definiscono dittatoriale e dispotico l’approccio autocratico alla leadership. Tuttavia, può rivelarsi una risorsa se ben dosato.

2. Leader democratico

La leadership democratica è caratterizzata da uno stile partecipativo che coinvolge un team di persone che collabora con il leader nei processi decisionali importanti. Questo tipo di leadership è molto distante da quello autocratico, perché con un approccio democratico si ottengono:

  • Creatività
  • Molteplici pareri
  • Facili modifiche alla routine
  • Spazio per i feedback

La leadership democratica ti offre una gamma di idee tra cui scegliere e un team da consultare al momento di prendere una decisione.

L’approccio democratico è sicuramente uno dei tipi di leadership più apprezzati in ambito aziendale.

La Mayo Clinic vive di uno stile di leadership democratico. Questa struttura ospedaliera, sanitaria e di ricerca accoglie alcune delle menti più brillanti della medicina, in quanto la sua leadership democratica crea un ambiente collaborativo.

Il dottor William Mayo fondò la Mayo Clinic nel 1889 insieme ai suoi figli, allo scopo di offrire ricerche mediche d’avanguardia in tutto il mondo e in stile no-profit.

Il successo della Mayo Clinic si fonda sull’ascolto delle idee e delle opinioni. Le persone vogliono lavorare lì perché l’azienda si concentra sul dare a tutti le stesse opportunità di espressione.

“Il problema che abbiamo di fronte è quello dello scambio di informazioni e quindi di educare le persone attraverso i viaggi, in modo da sviluppare un sistema di medicina definitivo e cosmopolita che combini i migliori elementi presenti in tutti i Paesi”. – Dr. Charlie Mayo

Pertanto, la struttura medica creata dalla famiglia non ha respinto o ignorato l’opinione degli esperti. La famiglia ha compreso che le trasformazioni nell’ambito dell’assistenza sanitaria si reggono sulle idee innovative e sul sapere collettivo.

La Mayo comprende la necessità di combinare diversi livelli di sapere e non crede che un solo esperto possa prendere le decisioni giuste.

3. Leader laissez-faire

Non ti piace dover controllare le persone in modo eccessivo? La leadership del laissez-faire adotta l’approccio opposto. Questo tipo di leadership si basa sul non intervento, per cui delegare compiti è un evento normale.

Il significato letterale della parola francese laissez-faire è “lasciateli fare” che può essere tradotto come “lascia stare” in italiano.

Donna Karan, la fondatrice dell’azienda di jeans e abbigliamento DKNY, è nota per essere una leader attenta e alla mano.

Karan tiene d’occhio i profitti e segue le tendenze della moda. Crede nelle capacità decisionali dei propri responsabili, monitora periodicamente le prestazioni e offre continuamente feedback.

In quanto leader laissez-faire, Donna Karan:

  • È al corrente di tutto, senza essere direttamente coinvolta
  • Ha fiducia negli altri
  • Monitora le prestazioni
  • Dà regolarmente dei feedback

Un leader laissez-faire lascia che le persone lavorino come devono, senza interferire.

I leader che adottano questo stile sono spesso alla guida di persone abbastanza esperte da non aver bisogno di esse costantemente supervisionate, il che lascia spazio a idee creative e nuovi modi di fare le cose.

L’unico aspetto negativo di un ambiente completamente basato sul laissez-faire è l’assenza di quella struttura che altri stili di leadership offrono. Alcuni ambienti aziendali hanno scadenze rigide e standard di qualità esigenti che non si adattano bene a una leadership improntata al laissez-faire.

Naturalmente, il tuo ruolo da leader non deve venire meno. Se sei questo tipo di leader, assicurati di monitorare le prestazioni complessive del tuo team per individuare eventuali problemi.

Nel suo libro High Output Management, il leggendario CEO di Intel, Andy Grove, parla di due stili di gestione:

C’è una fase di controllo ai cancelli e una fase di monitoraggio. Nella prima fase, tutto il materiale viene trattenuto ai “cancelli” fino al completamento dei controlli. Se il materiale viene approvato, passa alla fase successiva del processo produttivo; in caso contrario, torna alla fase precedente, dove viene rilavorato o scartato. In quest’ultimo caso, viene prelevato un campione del materiale e, in caso di insuccesso, viene fatta un’annotazione da cui si calcola il tasso di insuccesso. La massa del materiale non viene trattenuta durante il prelievo del campione, ma segue il processo di produzione. La fluidità del processo viene mantenuta, ma se, ad esempio, tre campioni successivi non superano il test di monitoraggio, si deve fermare la catena”.

La gestione laissez-faire preferisce la velocità al controllo ai cancelli, e il monitoraggio consente al responsabile di restare aggiornato sull’avanzamento del lavoro.

4. Leader coach

Lo stile di leadership del coach è un incrocio tra lo stile democratico e il laissez-faire. Non si basa sull’eccessivo controllo, né sulla totale libertà e le decisioni vengono spesso prese tenendo conto di più opinioni.

In poche parole, la leadership del coach prepara le persone per il futuro, costruendo punti di forza a lungo termine.

Come l’allenatore di una squadra sportiva, un leader di tipo coach è in grado di identificare rapidamente i punti di forza, le debolezze e le motivazioni di ciascun membro del team. Un allenatore aiuta a stabilire gli obiettivi migliori da raggiungere e fornisce regolarmente feedback di cui il team ha bisogno per avere successo.

Un buon leader di tipo coach è in grado di:

  • Formare le persone in modo efficace
  • Affrontare i problemi relativi alle prestazioni
  • Migliorare le capacità di prestazione individuali
  • Identificare nuove abilità da sviluppare

Uno stile di tipo coach è un investimento significativo in termini di tempo perché:

  • Richiede più tempo per identificare le aree di miglioramento
  • Promuove il lavoro di squadra per trovare l’approccio migliore
  • Esegue i programmi elaborati

E potrebbe volerci più tempo prima di vedere i risultati dei propri sforzi.

Bill Walsh, commissario tecnico dei San Francisco 49ers, è l’emblema dello stile di leadership di tipo coach perché… beh, è un vero allenatore.

Bill Walsh ha preso una squadra disorganizzata e in crisi e l’ha portata a vincere 5 Super Bowl in 14 anni. Nel suo libro, The Score Takes Care of Itself, Bill scrive che “la direttiva principale non era la vittoria”.

Nello sport si pensa che la vittoria sia l’unica direttiva. Bill ha invece preferito concentrarsi sullo sviluppo delle capacità dei suoi giocatori e di un forte spirito di squadra per migliorare le prestazioni complessive.

E ha funzionato. Nella prima stagione con Walsh come commissario tecnico, i 49ers sono andati 2-14 (2 vittorie, 14 sconfitte), la peggior squadra della lega. Nella terza stagione, hanno vinto il Super Bowl.

“Non avevo un piano grandioso o una tabella di marcia per vincere un campionato, ma piuttosto uno standard e un piano per ottenere un livello di competenze per cui la nostra resa sarebbe aumentata in tutti i settori, sia in campo che fuori, rispetto a quella dei nostri avversari. Oltre a ciò, avevo fiducia che la classifica avrebbe fatto la sua parte.

“Di conseguenza, la classifica non è stata un elemento schiacciante che ha prevalso su tutto il resto; il primato non ha avuto più lo stesso significato con il progredire della stagione, perché eravamo concentrati sulla realizzazione di una serie di abilità, sia attitudinali che fisiche, che avrebbero portato a una migliore esecuzione. Questa è stata la chiave”. – Bill Walsh

5. Leader trasformazionale

La leadership trasformazionale è uno stile che si basa su una visione ampia e sulla stimolazione intellettuale, per creare una cultura lavorativa fiorente e aperta alla comunicazione.

I leader trasformazionali:

  • Hanno una visione d’insieme
  • Sono carismatici
  • Motivano il loro team

Il tipo di leader trasformazionale è comune nelle grandi aziende, in cui il CEO è un visionario con un vasto pubblico ricettivo al pensiero innovativo. I leader trasformazionali sono adatti alle aziende tecnologiche, ma possono esistere in più settori.

L’unica cosa da notare dei leader trasformazionali è che i dettagli quotidiani non sono la loro priorità. Hanno infatti bisogno di responsabili dedicati a cui delegare questo tipo di attività.

Per essere un leader trasformazionale devi:

  • Stabilire obiettivi ambizioni con scadenze rigorose
  • Lavorare all’unisono con un team per portarli a termine

Lee Iacocca, presidente della Chrysler Corporation, è un ottimo esempio di leader trasformazionale. Risollevò un’azienda sull’orlo del fallimento e la rese redditizia.

Iacocca fece carriera in Ford e ancora oggi, è definito il padre della Ford Mustang. Dopo un litigio e un licenziamento dalla Ford, divenne CEO della Chrysler. Lì, guidò uno dei più grandi risanamenti aziendali nella storia della società.

In seguito, scrisse un libro, Where Have All the Leaders Gone?” che delinea le 10 C che secondo lui qualificano un leader (tutte usate nel suo stile di leadership trasformazionale).

  1. Curiosità
  2. Creatività
  3. Comunicazione
  4. Carattere
  5. Coraggio
  6. Convinzione
  7. Carisma
  8. Competenza
  9. Criterio
  10. Crisi

6. Leader carismatico

Un leader carismatico attrae spontaneamente o intelligentemente le persone per il semplice fatto di saper affascinare. Questi tipi di persone si distinguono per:

  • Sicurezza in sé stessi
  • Intraprendenza
  • Passione per quello che fanno

Il successo o il fallimento di un’azienda dipende in larga misura da un leader con un approccio carismatico. L’azienda è vista più come un one-man show che come il risultato di un lavoro di squadra.

Jack Welch, che nel 1981 divenne il più giovane CEO nella storia di General Electric (GE), era un leader carismatico.

Welch fece in modo di sviluppare relazioni positive con i suoi dipendenti e clienti di GE. Parlava personalmente con i dipendenti ed era un leader forte che non aveva paura di prendere decisioni difficili o di tagliare costi, se necessario. Il suo stile di leadership instillava un senso di orgoglio nell’azienda.

Welch visitava a sorpresa gli stabilimenti e gli uffici di GE. Cercava sempre occasioni per parlare con le persone e condividere il suo punto di vista sulla leadership e sulla direzione che pensava dovesse prendere l’azienda. Era conosciuto per le note personali scritte a mano che consegnava ai dipendenti per congratularsi (o correggerli).

7. Leader burocratico

Il Cambridge Dictionary definisce la parola burocratico come “un sistema di controllo o di gestione di un Paese, di un’azienda o di un’organizzazione, a opera di un gran numero di funzionari che seguono attentamente le regole”.

In un’azienda, un leader burocratico si serve di regole rigide per la gestione dei dipendenti e del processo decisionale. La leadership burocratica è più frequente negli ambienti amministrativi, in cui sono importanti il rispetto di regole rigide e di una gerarchia definita.

Winston Churchill era un leader burocratico: si atteneva a un sistema strutturato per assicurarsi che le persone svolgessero i loro compiti come previsto.

Durante la 2ª Guerra mondiale, Churchill seguì il suo istinto e si attenne alle sue ferree capacità decisionali quando riunì i tre alleati.

Durante i primi giorni della 2ª Guerra Mondiale, Churchill attaccò con le parole più che con le armi. I suoi discorsi furono tra i più potenti mai pronunciati in lingua inglese.

Le sue parole furono

  • Sprezzanti
  • Eroiche
  • Umane
  • Vagamente ironiche

Come scrisse il giornalista Beverly Nichols: “Ha preso la lingua inglese e l’ha spedita in battaglia”.

Churchill era estremamente tenace nel portare a termine i suoi piani (spesso contro ogni previsione). Era anche un leader meticoloso e attento ai dettagli, caratteristiche che la maggior parte dei leader burocratici possiede. Voleva sempre essere al corrente di ciò che accadeva in tutti gli ambiti governativi.

8. Leader visionario

I leader visionari sono motivati da ciò che un’azienda può diventare. Non si preoccupano dei dettagli tecnici: si concentrano su un pensiero innovativo e di ampio respiro.

I leader che si attengono a questo stile hanno il compito di traghettare l’azienda in una direzione più ampia, promuovendo l’unità e la tenacia per superare i momenti di incertezza.

Pochi leader aziendali lo fanno meglio di Sara Blakely.

Sara Blakely è la fondatrice e CEO di Spanx, azienda produttrice della “più vasta selezione di indumenti intimi snellenti, body shaper, collant, abbigliamento e delle ultime innovazioni in fatto di indumenti modellanti per donne e uomini”.

Ma non è sempre stato così. Dopo sette anni passati a vendere fax porta a porta, un giorno decise di tagliare le punte dei collant che indossava e si rese conto di aver creato un prodotto valido: un indumento intimo snellente e senza cuciture di cui nessuno si sarebbe accorto.

Ha investito i 5.000$ di risparmi (e molti fallimenti) per perseguire la sua visione di quello che sarebbe diventato l’impero Spanx.

La maggior parte dei grandi leader di successo ha una sorta di visione rispetto alla direzione intrapresa. Tuttavia, alcuni ce l’hanno più chiara di altri. I migliori leader visionari trasformano sempre le loro visioni in realtà.

“Non lasciatevi intimidire da ciò che non conoscete, perché può essere il vostro più grande punto di forza e la garanzia che farete le cose diversamente da tutti gli altri”. – Sara Blakely, CEO di Spanx

9. Leader battistrada

Il battistrada è uno dei tipi di leadership più efficaci se vuoi ottenere risultati rapidi. Questi leader stabiliscono standard molto elevati e si concentrano sulle prestazioni. Ritengono i membri del loro team responsabili del raggiungimento degli obiettivi.

Sebbene sia uno stile di leadership motivazionale se usato in un ambiente frenetico, non lascia molto spazio (o tempo) per i feedback tra il leader e i membri del team.

I leader battistrada si aspettano:

  • Eccellenza
  • Autodeterminazione
  • Risultati rapidi da un team estremamente competente

Questo tipo di stile motivazionale non è necessariamente una tattica negativa. Tuttavia, se si esagera, uno stile di leadership battistrada può buttare giù di morale e far sentire le persone come se stessero fallendo. Usalo con saggezza.

Spesso, i migliori leader adottano più tipi di leadership. Jack Welch, il più giovane CEO nella storia di General Electric, fu un leader battistrada oltre che carismatico. Ottenne rapidamente grandi risultati, mantenendo un contatto diretto con i dipendenti.

10. Leader servitore

La leadership di tipo servitore definisce una mentalità incentrata sulle persone. Un leader servitore crede che i membri del proprio team producano i migliori risultati quando si sentono soddisfatti sia professionalmente che personalmente.

Dato che puntano alla soddisfazione dei dipendenti, tendono a ottenere livelli di rispetto più elevati. Questo tipo di leader è il tipo di persona che organizza regolarmente incontri individuali per ascoltare le difficoltà, le preoccupazioni o le nuove idee.

I leader servitori si concentrano sull’aiutare i loro team a sviluppare i propri punti di forza. Verne Harnesh, nel suo libro Scaling Up, descrive il ruolo di leadership di un grande manager:

“I migliori responsabili si preoccupano meno di motivare i propri collaboratori e più di NON demotivarli. Il loro compito è quello di prevenire le seccature che frenano le prestazioni lavorative del team. In merito ai processi, i tuoi collaboratori dispongono degli strumenti e delle risorse adeguate per portare a termine il lavoro? Ci sono politiche e procedure zoppe che frustrano il tuo team?”.

Ogni azienda può adottare questo tipo di leadership: è ottimo per sollevare il morale e far sì che le persone si interessino al proprio lavoro.

È proprio lo stile di leadership che l’ex CEO di Popeyes Louisiana Kitchen, Cheryl Bachelder, ha adottato nei suoi 10 anni di permanenza nel settore dei bocconcini di pollo.

Bachelder ha letteralmente scritto un libro su questo tipo di leadership – Dare to Serve: How to Drive Superior Results by Serving Others – che parla del potere della leadership di tipo servitore di reinventare un’azienda da cima a fondo.

Quando acquisì la carica di CEO nel 2007, le visite degli ospiti erano in calo da anni e l’andamento delle vendite e dei profitti dei ristoranti era negativo.

Nel 2014, le vendite sono aumentate del 25% e i profitti del 40%. Bachelder ha attribuito il suo successo alla decisione consapevole di creare un nuovo ambiente di lavoro, in cui le persone fossero trattate con rispetto e dignità, ma chiamate a dare il meglio di sé.

Bachelder riassume la sua filosofia in qualche parola: “dovevamo rispondere alle persone che avevano investito di più in Popeyes”. Ciò significava concentrare l’attenzione sui proprietari dei ristoranti, ascoltando e rispondendo alle loro esigenze.

Con il consolidarsi della collaborazione e la valorizzazione delle persone, i leader egoisti furono man mano esclusi.
Come diceva Bachelder, “devo conoscervi per farvi crescere”. Questo concetto è l’epitome di un leader servitore.

Conclusione: qual è la differenza tra caratteristiche e stili di leadership?

Le caratteristiche sono le qualità che ti rendono ciò che sei. Gli stili di leadership sono il modo in cui mostri tali caratteristiche.

Più specificamente…

Le caratteristiche sono gli attributi individuali che creano uno specifico stile di leadership. Per essere adattabili a tutti gli stili di leadership, le caratteristiche di cui ogni leader ha bisogno sono:

  • Sicurezza di sé
  • Ambizione
  • Frizzantezza
  • Efficaci abilità comunicative
  • Capacità motivazionali
  • Forti capacità multitasking
  • Capacità di leadership

Gli stili di leadership (come quelli descritti sopra) sono i modi in cui i leader utilizzano le rispettive caratteristiche.

Per aiutarti ancora di più a identificare i tuoi migliori tipi di leadership, a diventare un leader valido, a sviluppare un tuo approccio alla leadership e a saperne di più sulle tecniche di leadership, ecco alcuni ottimi libri sulla leadership da leggere: